22 Gen LORENZO CAPOLUPI
GALLERIA IL SOLE
Presenta
LORENZO CAPOLUPI
RELICTA
VENERDI 2 FEBBRAIO 2024 DALLE 18:00
VIA NOMENTANA 125 – ROMA
Una mostra dedicata al mondo misterioso e affascinante fotografato da Lorenzo Capolupi: interni solitari di serre e cattedrali, resti di archeologie industriali e capannoni abbandonati, per restituire l’impressione inafferrabile dell’assenza.
Venerdì 2 febbraio alle ore 18.00 la Galleria Il Sole è lieta di presentare il progetto “RELICTA” che racchiude 27 lavori fotografici di Lorenzo Capolupi, alla sua prima mostra personale presso i nostri spazi.
Lorenzo Capolupi nasce a Massa Marittima, in provincia di Grosseto. Cresciuto con una passione precoce per l’arte della fotografia, Lorenzo ha iniziato a esplorare il mondo visivo dell’immagine sin dalla sua adolescenza. Inizia la sua fame di conoscenza tecnologica, dapprima con la cinepresa Superotto, per scoprire successivamente la macchina fotografica e dall’età di 13 anni inizia a stampare da solo le sue foto.
La scoperta per la fotografia di luoghi abbandonati nasce nel 2009, quando quasi per gioco, decide di avventurarsi all’interno dell’ospedale psichiatrico di Volterra. L’emozione di trovarsi in un luogo così segnato da fatti drammatici, la sua architettura maestosa, il silenzio, l’oscurità, generano il desiderio immediato di fotografare per congelare quelle sensazioni. Ogni fotografia diventa così una testimonianza silente del passato, un viaggio emotivo attraverso il tempo e lo spazio, dimostrando che dietro ogni luogo dimenticato c’è una storia da raccontare e una bellezza intrinseca da rivelare.
Nelle fotografie in mostra, negli interni remote e vuoti di serre e cattedrali, nei resti di archeologie industriali, nei capannoni abbandonati, nelle pareti scrostate dai colori cangianti, nei divani impolverati, si percepisce il flusso di un sentimento inafferrabile e misterioso, tutto umano, che pervade come una energia invisibile, l’intero mondo rappresentato. D’altronde, l’estetica del decadimento ha radici lontane, e in piena epoca romantica, Chateaubriand la celebrava evidenziando la segreta attrazione dell’uomo verso la rovina: “Questo sentimento dipende dalla fragilità della nostra natura, da una segreta conformità tra i monumenti distrutti e la rapidità della nostra esistenza”. Nelle opere di Capolupi respiriamo il senso di grandezza nell’assenza, la potenza dell’oblio, la forza della memoria. Nei suoi lavori percepiamo l’universalità del tema temporale, del tempo che unifica tutto, e dell’arte che sottrae il mondo all’oblio celebrandolo.
“E’ come estraniarsi dal mondo esterno e
racchiudere in un fotogramma emozioni luci e
colori“ Lorenzo Capolupi