L’opera d’arte e gli NFT
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L’opera d’arte e gli NFT

L’opera d’arte e gli NFT

Gli NFT sono un concetto che è entrato da poco a far parte della società ed è accostato allo sviluppo e alla crescita del metaverso. NFT è un acronimo che sta per Non-fungible Token, ovvero un bene facilmente intercambiabile, come il denaro o la valuta.

Non si tratta, però, del primo esempio di arte digitale, che esiste da decenni e che non sembra ancora molto apprezzata dal pubblico ed esclusa dal mercato delle Belle Arti.

Sicuramente, l’ingresso degli NFT sta cambiando la storia e il mondo dell’arte digitale in generale, anche se occorre comprendere se il suo valore artistico possa essere accostato a quello di un’opera reale, che ha un valore e un racconto specifico.

In questo articolo, quindi, analizzeremo il rapporto tra l’opera d’arte e gli NFT, comprendendo come quest’ultimi si inseriscono in questo mondo e se, in quanto intangibili, possono realmente essere considerati arte.

Gli NFT possono essere considerati una nuova forma d’arte?

La risposta a questa domanda è no. Gli NFT, infatti, non sono in nessun modo un mezzo artistico o una nuova forma d’arte. Come abbiamo già accennato, l’arte digitale esiste già da tempo e oggi è comunemente rappresentata dagli NFT, che vengono utilizzati per stabilirne la proprietà e per assegnare un valore all’asset rappresentato. Ma cosa sono, in sostanza, gli NFT? I token non fungibili possono essere utilizzati per rappresentare la proprietà in qualsiasi cosa, ma sono principalmente legati alle risorse digitali.

Ognuno di essi contiene dei dati univoci, archiviati all’interno di un sistema digitale che serve a stabilire la proprietà sulla rete blockchain. Questo permette a qualsiasi persona di poter rintracciare, in ogni momento, il proprietario di una specifica risorsa digitale.

Gli NFT nel mondo artistico non sono altro, dunque, che un token non fungibile che serve a rappresentare la proprietà di un’opera artistica digitale o di una fisica (convertita tramite appositi sistemi dal formato analogico a quello digitale).

In che modo gli NFT hanno modificato l’arte digitale?

Quando parliamo di arte digitale ci riferiamo a qualsiasi opera realizzata attraverso la moderna tecnologia digitale. Tra gli esempi più comuni citiamo la fotografia, i video, le illustrazioni, le animazioni e i dipinti digitali. Sebbene si tratti di una forma d’arte che esiste ormai da anni, questa non è mai stata raccolta fino all’avvento degli NFT, che simulano ciò che avviene nell’arte tradizionale. Questo era dovuto, principalmente, al fatto che prima dei non-fungible token era impossibile distinguere un’opera digitale originale da una riproduzione.

Ciò che mancava in questo mondo, quindi, era il riconoscimento da parte dell’industria delle belle arti. Gli NFT hanno dato un contributo determinante per cambiare questa situazione.

 

Gli NFT sono diventati un bene da collezione

L’arte digitale era difficile da replicare prima che si diffondesse la tecnologia blockchain. Inoltre, grazie all’attuale capacità di autenticare in maniera precisa la proprietà, queste opere possono ottenere una valore maggiore. In precedenza, invece, le opere digitali non potevano avere un mercato globale che si occupasse della loro raccolta o del loro commercio. Gli NFT sono arrivati in questo mondo come strumento efficace per dare il giusto riconoscimento a tale arte. Grazie alla possibilità di poter riconoscere pubblicamente la proprietà, le opere digitali possono essere considerate come qualsiasi altra opera d’arte, per quanto riguarda almeno la valutazione.

Altro aspetto negativo che l’arte digitale ha dovuto combattere, prima dell’avvento dell’NFT, è la mancanza di riconoscimento istituzionale. L’opinione pubblica, quindi, ha sempre valutato tali opere come “non reali”. Questa convinzione era molto forte soprattutto all’interno dell’industria delle belle arti.

Per chi realizza opere in questa realtà, la mancanza di riconoscimento è stato un vero problema. Infatti, l’arte digitale richiede ugualmente una visione creativa e delle abilità accomunabili a quelle dell’arte tradizionale. Si è sempre dibattuto, quindi, sulla possibilità o meno di riconoscere questa nuova corrente come vera arte.

In realtà, senza la possibilità di dar valore al mercato dell’arte digitale, quest’ultima è stata negli anni sempre sottovalutata. Con la rivoluzione apportata dagli NFT, però, anche il mondo delle belle arti è stato costretto a dover riconoscere l’arte digitale e da questo cambiamento epocale si sono anche organizzate vendite opere che hanno fatto la storia di questa nuova realtà.

Quindi, in definitiva, nonostante le opera d’arte mantengano un valore che non sarà mai accostabile a quello degli NFT, l’arte digitale ha trovato in quest’ultimi un mezzo per affermarsi come bene da collezione, venendo riconosciuta come arte a se stante.

 

In che modo gli NFT hanno cambiato il mercato delle opere d’arte?

Il più grande cambiamento apportato dagli NFT nel mercato dell’arte è proprio l’aver assegnato un valore a dei beni che, nei decenni passati, non erano mai stati considerati preziosi o collezionabili. Il mercato tradizionale delle belle arti si è storicamente affidato a documentazioni cartacee per poter stabilire la proprietà e la provenienza di un’opera. Nel corso dei secoli, non sono mancati anche i casi di falsi che sono riusciti a sfuggire ai controlli, entrando nel mercato.

Altro metodo alternativo utilizzato in questo ambito, ma più recente, è il rilascio di un certificato che attesta l’autenticità di un’opera, quando questa viene acquistata da un collezionista. Gli NFT, in un certo senso, funzionano proprio in questo modo, ma si basano su dei protocolli crittografici che fanno parte della tecnologia blockchain (invece dei documenti cartacei).

Il non-fungible token non serve solamente a dare autenticità alla proprietà di un’opera, ma ha la funzione di registrare ogni movimento e passaggio di quest’ultima da un proprietario all’altro (così da attestarne la provenienza).

Tali passaggi sono serviti a eliminare definitivamente ogni alone d’incertezza attorno a questo mondo, con il mercato dell’arte che ha dovuto adeguarsi a questa innovazione. Non dimentichiamo che il valore monetario di un’opera d’arte risiede proprio sul suo essere autentica e questo fattore può essere stabilito soltanto tramite una documentazione certa della sua provenienza.

 

Con gli NFT nasce un mercato dell’arte mondiale per le opere digitali

Il risultato del cambiamento del mercato dell’arte, realizzato con gli NFT, consiste nell’introduzione di un nuovo modo per possedere beni digitali artistici. Nasce, così, un mercato globale che è stato incentrato sul commercio e sulla raccolta di opere artistiche digitali.

Quello tradizionale ha dovuto adeguarsi a queste modifiche, aggiornandosi per poter tenere il passo con il cambiamento di paradigma. Ciò ha portato a un’accettazione dell’arte digitale come parte di questo mondo.

 

Con gli NFT nasce una nuova generazione di collezionisti e d’investitori

Come detto, la nascita di un nuovo mercato globale dell’arte e la crescita del valore delle opere digitali ha dato vita anche a una rinnovata generazione di collezionisti e investitori. Si tratta di clienti che, principalmente, appartengono a una fascia di età più giovane e il loro profilo appartiene a quello di esperti in tecnologia che, prima dell’arrivo dei token non fungibili, avevano poco interesse riguardo il mercato delle belle arti.

Ma il cambiamento del mercato globale, inevitabilmente, coinvolge anche il pubblico di fruitori dell’arte. Bisogna precisare, però, che nonostante gli NFT rendano completamente accessibili e disponibili al pubblico le opere d’arte, questo non vuol dire che esse perdano di valore.

Anzi, il loro essere pubbliche permette alle persone di poterne beneficiare per diversi scopi, come quello educativo, sociale, politico o di semplice ispirazione.

Per quanto questo mondo è lontano da quello della nostra Galleria, è opportuno comunque averne conoscenza, saperne differenze ed essere sempre curiosi anche di ciò che è distante da noi. Infondo l’arte contemporanea e quella digitale sono due mondi paralleli, due esperienze e due viaggi per lo spettatore completamente differenti.

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