La galleria Il Sole è lieta di invitarvi al ciclo Colazioni d’artista “DUET”, pensato e realizzato in occasione delle imminenti festività. 

Tre appuntamenti mattutini domenicali, dalle 11 alle 13.30, che coinvolgeranno due artisti per volta, per gustare la loro arte in compagnia di una tazza fumante di caffè.  

Primo appuntamento, domenica 4 dicembre, con Lorenzo Crivellaro e Giuseppe Palermo

Lorenzo Crivellaro è un artista, designer e pubblicitario italiano. Da sempre affascinato dal legame tra manualità e creatività, l’artista milanese ha sperimentato stili, soggetti e materiali fino ad approdare ad uno stile maturo in cui le influenze della Pop Art vengono rielaborate per dar vita ad un racconto personale del quotidiano. L’omaggio ad un passato vissuto con gli occhi del ricordo prende forma sulla tela attraverso la carrellata di marchi storici, fumetti e icone di una società agli albori del consumismo. Le opere sono materiche, preparate con stucchi e cementi. 

Giuseppe Palermo è un artista poliedrico di Maiori nella costiera amalfitana. Spazia dalla pittura alla scultura e alla ceramica, animato da una necessità quasi vitale “del fare” e per l’occasione realizza un progetto legato all’estemporaneità del gesto pittorico. Su frammenti di ceramiche l’artista lascia la sua impronta pittorica, eseguendo schizzi, disegni, frasi legate idealmente ad un immaginario che affonda le sue radici nella street art, e il gesto di dipingere diventa affermazione dell’esigenza di lasciare il proprio segno nel mondo. 

Il secondo appuntamento, domenica 11 dicembre, è con Massimo Catalani e Riccardo Pocci.

Le affascinanti visioni architettoniche di Roma antica, moderna e contemporanea, realizzate da Massimo Catalani, artista e architetto romano, ci conducono verso un immaginario in cui suggestioni private si legano a pezzi di storia collettiva. Prende forma la Roma a cui l’artista è legato esaltata nella modernità dell’architettura novecentesca, ma anche scorci di Roma antica, narrando di un dialogo mai esaustivo tra arte e architettura. “Le seducenti immagini di architettura, catturate nella solennità della loro solitudine da Massimo Catalani sono debitrici in egual misura alla prospettiva lineare rinascimentale, all’invenzione della macchina fotografica e alla cultura popolare delle cartoline illustrate. (…) Catalani è artista di forme, di luci, di colori, di sapori, di pennello, di spatola, di cucchiaio e di ramaiolo. È la preda ideale delle malie sprigionate dalle architetture che in 25 secoli hanno stratificato i volti di Roma.” (Claudia Conforti)

Riccardo Pocci, a cui ci lega una collaborazione ventennale, esporrà la serie delle coloratissime stazioni insieme ad alcuni notturni di Roma. In mostra sia gouache su carta che la recentissima produzione di giclée print che rappresentano le serie più importanti della sua ricerca artistica. 

L’artista livornese ci ha abituato ai lavori in serie sulle grandi realtà metropolitane, come lui stesso racconta: “Il tema è uno e sempre lo stesso: l’uomo. Il mio mezzo di indagine è l’Architettura, ovvero la città intesa come l’organizzazione della vita sociale in un ambiente artificiale stratificato. Attraverso una serie sufficientemente limitata di punti di vista selezionati, filtrati attraverso mezzi tecnici e tecnologici, cerco di restituire come se fossi un filtro espressivo, l’estetica di una città per mezzo di linee, colori e materiali”.  

Il Terzo appuntamento, domenica 18 dicembre, è con Alessandro Casetti e Paola Charteroux

Alessandro Casetti è un artista di Cesena che rappresenta nelle sue tele il legame incessante tra macrocosmo e microcosmo. Prendono forma nelle tele volti di donne, una metafora dei processi emotivi che albergano nell’animo umano e danno corpo alle nostre espressioni e al nostro sguardo. Materiali eterogenei che compongono l’opera, applicati per gravità sulla tela, costruiscono una mappatura cromatica astratta, ogni volta diversa, legandosi e respingendosi, creando fessure, ispessimenti, guidando il nostro occhio verso l’esplorazione seducente delle sue superfici. “E la sensazione è quella di avere davanti agli occhi qualcosa di infinitamente grande o di infinitamente piccolo: la visione satellitare del pianeta, le crepe della terra riarsa, fossili di laghi antichi; oppure, al contrario, il lento procedere delle muffe visto attraverso un vetrino” (Alessandro Casetti)

L’immagine femminile è al centro della ricerca artistica di Paola Chartroux, che realizza in ceramica, donne accarezzate dalla brezza marina, donne in attesa distese placidamente, donne che si tuffano nell’acqua, donne scompigliate dai venti, “I loro capelli indicano la direzione del vento. Il vento come motore dell’anima (…) Quando modello un viso, definisco una bocca o la posizione di una mano vedo che la mia scultura prende forma, acquista un’espressione, una sua propria storia. Mi affascina trasformare le mie visioni in forme, perlopiù curve, piene. Le mie figure femminili le immagino che si godano attimi di vita, immerse nei propri pensieri, connesse con la propria anima, che si lasciano attraversare dal vento e dalle emozioni.” (Paola Chartroux)